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LUI

di Guy de Maupassant

Guy de MaupassantNovelleVocifero Podcast

voce narrante Pietro Montandon

direzione Graziana Maniscalco

montaggio e sound design Giuseppe Romeo JDS

Un uomo rivela ad un amico che si sposerà al più presto per non restare solo la notte e sfuggire, così, ai suoi incubi.

nota introduttiva di Nino Romeo

LUI – LUI? (1883)

In alcune raccolte, Lui è inserito tra i ‘racconti fantastici’ di Maupassant: in realtà, si tratta di classificazioni dettate da ragioni editoriali (riunire sotto un titolo unico alcuni racconti). Perché in Lui il tema portante è quello del ‘doppio di sé’: tema ricorrente in tanti racconti; tema centrale in alcune novelle, tra le quali la più nota è Le Horla di cui pubblicheremo in questo podcast le due edizioni (1886 e 1887).

Su Lui e Le Horla sono stati scritti numerosi saggi, soprattutto di orientamento psicoanalitico. Ma qui mi piace citare un libello denso di rimandi e di umorismo: Maupassant e “l’Altro” di Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea De Chirico, fratello di Giorgio, pittore lui pure, ma anche compositore, editorialista, polemista, fine intellettuale e, soprattutto, eccelso narratore.

Con la leggerezza e l’arguzia che contraddistinguono la sua scrittura, Savinio ci conduce, con dovizia di dati biografici e letterari, attraverso un percorso insolito, nelle pieghe della narrativa di Maupassant: e dal tragitto ricava l’argomento centrale del suo libello: sin dalle origini della sua avventura narrativa, di Maupassant ce ne sono due: quello vitalistico, carnale, muscolare, vogatore, amatore di donne e di piaceri; e il suo Doppio, che ha un’anima letteraria, che lo ispira, che -dice Savinio- gli fa da ventriloquo. I due Maupassant convivono in armonia sino a che la malattia galoppante (alcuni dicono la sifilide), che condurrà il primo Maupassant sul baratro della follia, non consentirà all’Altro Maupassant, ‘l’inquilino nero’, di prendere il sopravvento sino a diventare un ‘esigente dio’ e trionfare, uccidendo il suo ospite. Negli ultimi anni di vita, di Maupassant resta il simulacro; ad agire, a scrivere è l’Altro Maupassant, il suo Doppio.

Seguendo la divagazione saviniana, possiamo intuire quanto coincide e quanto diverge nei due ‘racconti terribili’, Lui e Le Horla. In Lui il protagonista è terrorizzato dalla progressiva visione e dal graduale disvelamento dell’altro di sé: ma Maupassant è vigile e il Doppio è soltanto il suo ventriloquo. Così, l’Autore capisce che può fugare l’immagine; e trova, nel matrimonio terapeutico, la soluzione: con una donna accanto, di notte, il Doppio non si presenterà. Ma, trascorsi tre anni, l’Altro ha preso possesso dell’Autore; e il protagonista de Le Horla sa di non poter mettere in fuga il suo Doppio, sa che spetta a lui fuggire: nell’edizione del 1886, fuggirà in manicomio proprio per tenere lontana la follia; e l’anno dopo, nell’edizione del 1897, non riuscirà a sfuggire al suicidio necessario.

Interpretazione bizzarra, certo, quella di Savinio: ma un autore così complesso come Maupassant merita la bizzarria di un altro estroso scrittore: e noi li assecondiamo.

Divagazione fantasiosa quella di Savinio, di scrittore a scrittore, biograficamente ineccepibile, letterariamente irriverente. L’ossessione autoscopica è già presente in Maupassant; ma a raccontarcela sarà l’Altro Maupassant: il suo Doppio.

ascolta l’audio racconto